Come la condizione sociale si traduce in malattia: il progetto Lifepath al Festival di Trento
Il progetto europeo Lifepath sarà presente con tre suoi esponenti alla dodicesima edizione del festival dell’economia di Trento, che quest’anno, dall’1 al 4 giugno, affronterà il tema delle disuguaglianze di salute. Tema su cui Lifepath ha molto da dire, avendo come oggetto di studio i meccanismi biologici tramite i quali diverse condizioni socioeconomiche condizionano la salute delle persone.
“L’ingiustizia sociale uccide su larga scala”. Questo è il messaggio che Michael Marmot – professore di epidemiologia presso l’University College London e presidente della World Medical Association – porterà a Trento. La salute infatti non dipende solo dall’accesso alle cure e dagli stili di vita individuali, ma anche da condizioni sociali svantaggiate, sulle quali è quindi necessario intervenire per ridurre le disuguaglianze.
Sappiamo ancora poco dei processi biologici attraverso cui le disuguaglianze sociali si traducono in salute o malattia; eppure conoscerli sarebbe importante per rendere più incisive le politiche di sanità pubblica. Di questo parlerà Paolo Vineis, professore di epidemiologia ambientale presso l’Imperial College di Londra e responsabile dell’unità di epidemiologia genetica e molecolare della HuGeF Foundation di Torino, entrando nel merito del progetto.
Infine Giuseppe Costa, dell’Università di Torino, interverrà nell’ambito del Festival sul tema “Classi sociali, fattori comportamentali e salute” con un approfondimento sullo stato delle disparità di salute in Italia, sia per condizione sociale, sia educativa, di genere e di territorio.
Fra i principali risultati ottenuti finora dal progetto Lifepath c’è la dimostrazione che le condizioni socioeconomiche hanno un impatto sulla salute paragonabile a quello di altri noti fattori di rischio: secondo uno studio pubblicato recentemente su The Lancet, circa il 20% della mortalità prematura è infatti dovuta a una bassa posizione socioeconomica, il 30% al fumo, il 25% alla scarsa attività fisica.